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Tantra: guida per principianti al sesso curativo

Almeno una volta nella vita ti sarà capitato di sentir parlare del sesso tantrico, che sia per gioco, per ironia o perché hai frequentato delle persone che l’hanno praticato. Sicuramente ti sarai insospettito e sei curioso di scoprire di cosa si sta parlando quando si menziona, appunto, il sesso tantrico. La prima cosa che c’è da sapere su questo tipo di pratica sessuale è che permette, in un certo senso, di prolungare nel tempo i rapporti con il proprio partner senza però accusare un calo della libido o stanchezza fisica. Ci sono persone che giurano di aver provato piacere anche per sei o sette ore consecutive!
L’orgine del sesso tantrico proviene dalle antiche tradizioni orientali e fa parte di quelle discipline che si occupano anche di meditazione e di yoga e che, in poche parole, porta a percepire il sesso e il rapporto con il proprio partner in modo diverso.

Cos’è il sesso tantrico

Il sesso tantrico può essere chiamato anche sesso curativo, in quanto entrambi i riferimenti e le accezioni mirano allo stesso significato: tantrico (parola che deriva dall’antica lingua indiana del sanscrito) è un aggettivo che indica un qualcosa che mira ad aiutare le persone nella loro più profonda intimità tramite delle pratiche sessuali. Le pratiche sessuali che vengono messe in pratica durante il sesso curativo sono considerate sacre e hanno il compito di alleggerire lo spirito della persona e del proprio partner per arrivare a provare delle emozioni e delle sensazioni travolgenti mai sentite prima.
La differenza principale che c’è tra le pratiche sessuali che tutti conosciamo e il sesso tantrico è quella che riguarda la durata del piacere. Normalmente siamo abituati ad esplodere di piacere solo nel momento dell’orgasmo, mentre con le pratiche tantriche c’è chi giura che è riuscito a provare orgasmi interiori e “dell’anima” molto profondi e continuativi, fino a raggiungere le cinque o sette ore di completa estasi.

Come si raggiunge l’estasi con il sesso curativo

Come già detto, le antiche origini del sesso tantrico ci permettono di categorizzare per bene tutte le pratiche presenti all’interno di esse, in quanto sono state studio di filosofi ed esperti del settore per molti anni. Grazie a loro si è scoperto che durante un rapporto tantrico (che può avvenire solo tra uomo e donna) l’uomo rappresenta il Dio Shiva e la donna, invece, rappresenta la Dea Shakti. L’uomo ha il compito di trasformare l’energia fredda che emana la donna in energia calda e ciò avviene solo attraverso la profonda conoscenza che i due partner hanno l’uno dell’altro e di quanta energia e intimità c’è tra loro. I due amanti devono conoscersi molto profondamente e sapere con esattezza quali sono i punti da stimolare per provocare piacere all’altro. Di sicuro, aiuta molto allestire ed organizzare per bene il luogo in cui si è deciso di consumare il rapporto: un’idea sarebbe quella di accendere candele profumate o creare la giusta atmosfera, ma ancor di più iniziare a stimolare un partner con un bel massaggio rilassante in cui poter iniziare a toccare e sfiorare tutte le parti più erogene e sensibili.
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Le posizioni da provare

Il sesso tantrico vanta una lunga lista di posizioni da provare e, grazie alle sue origini, vanta molte posizioni che si avvicinano al mondo dello yoga. Proprio per questo motivo, è consigliato praticare prima un po’ di esercizio fisico ed avere un corpo ben allenato.
La prima cosa che si può notare se si sfoglia un catalogo di posizioni tantriche è che la donna ha un ruolo molto più attivo rispetto al pensiero occidentale: è lei che svolge i movimenti principali, come ad esempio la famosa “posizione del loto” (l’uomo è seduto e la donna cerca di cingerlo il più possibile con le gambe ed è lei a muoversi per effettuare la penetrazione).

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